Premessa:
Mi piacciono i bambini. Vedere quegli esserini così fragili intenerisce chiunque, o ameno il 99.9999999% delle persone. Anche quando nacque mia nipote mi sono sentito al settimo cielo, e ancora adesso che è ormai una donna adulta non posso fare a meno di amarla come la amavo allora.
Mi trovo a fare questa breve premessa perché ha una grande importanza su quanto sto per analizzare, ma a dire il vero quando avrò terminato la mia esposizione andrò a spostarla al termine, non più come premessa ma bensì come conclusione specifica, come “disclaimer”.
aprile 2024
Non capisco come si possa pensare che incentivare l’aumento demografico sia la soluzione a tutti i problemi. Se abbiamo le strade intasate non è per mancanza di automobilisti. Se abbiamo molti disoccupati non è perché mancano consumatori o utenti che necessitano beni o servizi. Se si devono costruire all’impazzata stabili abitativi non è per mancanza di abitazioni… se dobbiamo aumentare le trattenute sugli stipendi e aumentare l’IVA non è per mancanza di « maggiori » forze di lavoro che coprano l’AVS…
Eppure viene fatto di tutto per agevolare chi procrea. Sovvenzioni, aiuti per l’accudimento affinché i genitori possano continuare a lavorare, scuole obbligatorie fino all’età adulta, mantenimento agli studi anche per quelle attività che non necessitano di ulteriori figure.
Chi ne trae vantaggio? Ovvio, sono sempre le solite cerchie. Chi lavora nell’edilizia avrà interesse a continuare a costruire strade, case, palazzi abitativi e stabili industriali, scuole, università… si adopererà anche per produrre forza lavoro che, per la formazione e una volta formata, avrà bisogno di commesse, dovrà lavorare per non « pesare » sui servizi sociali (disoccupazione o assistenza), e questo garantisce quindi alla categoria ulteriori motivi per ampliarsi, quindi ha interesse nell’aumento demografico.
L’industria alimentare a sua volta deve tenere conto della contino aumento della richiesta di derrate, qundi non può soffermarsi e produrre solo quello che serve ora ma deve pensare a domani e dopodomani, quindi inizia già oggi a produrre in sovrappiù tenendo in conto lo « spreco » degli eccessi, quindi ha interesse nell’aumento demografico.
Qualsiasi attività ha sempre e solo il proprio interesse economico nell’aumento demografico e questo peró non è necessariamente l’interesse dell’individuo come presentato in un collettivo di categoria.
Tutto ciò che succede attorno a noi ci fa pensare che dobbiamo intervenire e fare qualcosa per porre rimedio a ciò che succederà « domani », ed ecco che sprechiamo risorse (di qualsiasi tipo) per uno scenario che si presenta proprio a causa di questo nostro modo di agire.
Se ci ragionassimo più approfonditamente ci renderemmo conto invece che NON c’è nulla che dobbiamo assolutamente fare se non assumerci ora la nostra responsabilità individuale.
Sul lato demografico per esempio ci si penserebbe accuratamente prima di mettere al mondo un figlio se tutte le relative spese fossero a proprio carico, se l’accudimento fino all’età scolastica fosse (come dovrebbe anche essere) compito esclusivo dei genitori e se i costi scolastici - così come corsi vari, colonie ecc - fossero pure a completo carico della famiglia. Ci si penserebbe accuratamente se al termine degli studi non vi sia automaticamente un aiuto sociale se non si trova un posto di lavoro.
Pensiamoci bene prima di continuare a mantenere convinzioni che stanno palesemente peggiorando la situazione. Smettiamo di fingere che stiamo lavorando per l’umanità del futuro mentre intanto lasciamo morire quella di oggi. Vogliamo avere figli perché ci dicono che è una buona cosa - certo che è una cosa meravigliosa, se solo li vivessimo appieno fino alla maturità - ma poi li « scarichiamo » alla responsabilità di una collettività avida e spietata che ne vuole solo approfittare.
Così come vogliamo un auto. Tutto ci fa credere che dobbiamo averla, e poi pretendiamo che sia la collettività a darci il parcheggio e strade sgombre dal traffico causato… dagli altri (locali o stranieri), però poi ci disturba il rumore e l’inquinamento (sempre degli altri) e pretendiamo ripari fonici, coperture, tragitti sempre più brevi… tutto perché noi dobbiamo andare con l’auto da A a B a tutti i costi, vuoi perché dobbiamo andare a guadagnare i soldi che ci servono per pagarla, o pagare la donna delle pulizie, o la mamma diurna (la parte che la comunità « purtroppo « non copre) l´AVS, i contributi, l’affitto, l’ipoteca…