Vorrei tanto che si arrivasse a ragionare sul fatto che non si tratta solo di “pretendere” che le anime destinate alla nostra alimentazione non vengano allevate intensivamente e si dia loro più spazio, quanto del fatto che noi, come “esseri viventi pensanti” dobbiamo renderci conto innanzitutto che non è assolutamente nel nostro diritto pretendere il loro sacrificio per nutrircene ogni santo giorno.
Che si tratti di carne di manzo, di maiale, di pollo o di selvaggina, ma anche di pesce, il loro consumo dovrebbe avvenire in modo più responsabile come per qualsiasi altra cosa, quindi senza esagerazione.
Prodotti a base di carne consumati al massimo una volta al mese, oltre ad essere apprezzati maggiormente permettono di evitare tutto questo inutile commercio sanguinolento con lo spreco esagerato che lo segue parallelamente, inoltre l’organismo umano ne trae vantaggio con un’alimentazione più equilibrata e sana.
Ora, dunque, cerchiamo di non mostrare che l’allevamento DEVE esserci a tutti i costi, intensivo o ridotto, ma concentriamoci sui benefici che si possono ottenere con allevamenti responsabili e meno invasivi.
Benefici che non sono solo fisici per l’essere umano ma anche economici e anche morali, per tutti.