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"Uno bravo"

Meditazione guidata:

 

“Fai qualche respiro profondo e chiudi gli occhi”

ok, fatto

“ora immagina di trovarti davanti a due porte”

mi spiace, soffro di afantasia e non ho la visualizzazione. Al massimo riesco a farmi un’idea della sensazione che provo in quel frangente…

“va bene lo stesso…”

“…sulle porte ci sono due anelli”

(cavolo ci fanno due anelli sulle porte?)

“li afferri con le mani, sono freddi”

(ah, ok, intendeva due battenti)

“li spingi e con facilità apri la porta”

(ma non erano due porte?… dillo prima che era un portone)

“ti trovi in una sala ovale e vi accedi con tre scalini”

“dopo aver sceso gli scalini ti trovi nella sala ovale”

(ma dai? gli stessi gradini e sempre quella sala ovale di prima?)

“il pavimento è in legno…”

(occavolo, aspetta che rifaccio tutto perché me l’ero immaginato di marmo lucido… ok)

“… il pavimento è ricoperto di tappeti bianchi…”

(… vabbè… mettiamoci sti tappeti bianchi e cerchiamo di non pensare a come pulirli…)

“dalla finestra, alta fino al soffitto, entra una brezza marina….”

(… un attimo che devo togliere i monti e gli alberi che avrei voluto fuori, ridimensionare e chiudere le finestre lasciandone una aperta e ricordare l’emozione del mare…ok fatto..)

“la brezza scompiglia leggermente le tende di impalpabile seta filata…”

(… e mettiamoci pure le tende…)

“un pianoforte a coda, posto vicino alle finestre, riflette la tenue luce del tramonto…”

(… il tempo di passare dall’alba in cui pensavo di essere al tramonto… 14 ore in un secondo… chissà se il pianoforte bianco come quello che avevo in Portogallo si intona con i tappeti bianchi…)

“ci sono candele accese tutte attorno a te…”

(Zack, ecco le candele comparire dal nulla. Meglio del genio della lampada)

“… e tu percepisci il profumo del gelsomino che si trova nelle vicinanze…”

(e no, dai.. il profumo di gelsomino lo uso in bagno… non mi sembra il caso…)

“due sedie sono lì in attesa, una accanto all’altra…”

(sarà mica una sala d’aspetto dal dentista…)

“… identiche, rivestite di broccato bianco…”

(le mie sono nere, va bene lo stesso?)

“… con le gambe ricurve…”

(mannagg chitt’….)

“Tu ti accomodi su quella a sinistra…”

“… perciò quella a destra… è vuota…”

… Senta, scusi…. facciamo un’altra volta che mi sono ricordato un impegno inderogabile…